I famosi scultori che non conoscete
“Tutti conoscono le opere di Pomodoro, Cavaliere, Consagra, Cascella, Beverly Pepper e magari di Ceroli, Pistoletto e Merz; oltre questi c’è un manipolo di autori più giovani che, da circa dieci anni, rappresentano la scultura italiana sulla scena internazionale. Si chiamano: Giovanni Anselmo, Amalia Del Ponte, Gerardo Di Fiore, Luciano Fabro, Luigi Mainolfi, Giuseppe Maraniello, Hidetoshi Nagasawa, Giuseppe Spagnulo, Mauro Staccioli, Antonio Trotta, Gilberto Zorio. Tutti e undici hanno una misura classica e pur sono disobbedienti o scismatici; alcuni di loro hanno in comune una vocazione narrativa, altri sfruttano una matrice sensuale e terrestre, simbolica e biomorfica insieme.
Il denso mistero dei monumenti megalitici ritorna, invece, con Amalia Del Ponte nell’opera Encantar, assieme alla seduzione dell’ordine ideale di misure. Dopo la Musica da camera per sei strumenti del 1980 – legno, alabastro, argento ed acqua – che, come annotava Francesco Leonetti, coinvolgeva materiali ed oggetti di vari campi disciplinari con relative fonti (analisi scientifica, simbologia psicanalitica, escogitazioni settecentesche, testi sacri orientali), Del Ponte ha continuato a muoversi in un’atmosfera lievemente magata.
Ordine, armonia, simmetria; ma, sulle pietre tornite e sui marmi, il passaggio del tempo, il tocco dell’essere umano, l’usura del vento e dell’acqua, percussioni e silenzio.”
Lea Vergine