Temperanza


1978

stampa su vetro


1978 Pas de deux - Galleria La Salita, Roma


“Da un calice all’altro, la temperanza versa

un liquido, un fluido. Da un calice all’altro, Amalia armonizza e “tempera” le virtù della luce e dei cristalli. In certi Tarocchi, Amalia si chiama Iris. Dietro le sue ali dorate irradia il sole, ai suoi piedi fioriscono gli iris gialli. Così lo spirito solare travasa la linfa vitale da un urna all’altra.

Il travaso non è una virtù moderatrice, annacquatrice, ma una iniziativa vitale di scambio e di polarizzazione tra due modalità della materia: ottica/elettrica, colori/calore. L’antica Reveri prescientifica e l’immaginazione materica della Temperanza produce una fisica fantasticante, oziosa e puntuale, che contiene già le moderne rivelazioni scientifiche sui molteplici aspetti della struttura della materia(o onda, o particelle). Ma tutto sta tra le brocche antiche. Tutto quello che è fluido rimanda all’acqua. E tra le brocche, la fluidità si brucia. Dal matrimonio tra acqua immaginaria

e luce nasce l’acquavite, il punch direbbe Bachelard. L’acqua bruciata crea l’arco energetico, l’arco al quarzo, l’arcobaleno,

il campo elettrico, il diapason.”

                          Anne Marie Boetti


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